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Il bell’anatroccolo
Il bell’anatroccolo è la soria di un anatroccolo che è rimasto anatroccolo. Tutti conosciamo la storia del brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen. La fiaba del brutto anatroccolo è questa: C’era una volta un bel laghetto di campagna, circondato dalle canne, dai salici e da canali profondi. Era un posto selvaggio e tranquillo, illuminato dai raggi dorati del Sole. In un’ansa del laghetto, un’anatra aveva costruito il suo nido. Trascorreva tutta la giornata a covare le sue uova, in attesa che ne nascessero degli anatroccoli. Un bel giorno, le uova cominciarono a schiudersi: “Pip Pip” facevano gli anatroccoli, che per la prima volta nella loro vita vedevano il Sole e…
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Il drago dal cuore di carta
Il drago dal cuore di carta è la storia appunto di un drago che, al posto di avere un cuore di carne, aveva un cuore di carta, non carta semplice, ma carta di valore e lui di questa carta ne voleva sempre di più. Un giorno si rese conto che per avere sempre più carta dentro di sé doveva fare in modo che tutti gli altri abitanti del reame avessero sempre più BISOGNI, non importava che tipo di bisogni, non importava neanche che fossero BISOGNI reali, tutti gli altri dovevano sentire sempre il BISOGNO di qualcosa. Pensò e ripensò e capì che il primo BISOGNO che doveva indurre in tutti…
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la manipolazione psicologica
La manipolazione psicologica è basata sulla distorsione degli stimoli che percepiamo per adattarli ad una cornice di riferimento che ognuno di noi si è costruito durante l’infanzia. Tutti noi nasciamo con un temperamento definito, un carattere, che si forma, reattivamente all’ambiente che ci circonda, il quale ambiente è complesso e non può essere giudicato in termini binari. Vi voglio far leggere un brano dello scrittore Fredrick Brown: “La sentinella” è un racconto del 1954: Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva…
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Vivere il mio Tempo
Vivere il mio tempo: Questo articolo parla del tempo e di come tutti noi viviamo il nostro tempo, anzi mi verrebbe da scrivere siamo nel nostro tempo. il quoelet ci dice che c’è un tempo per tutto sotto il cielo. 1 Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,un tempo per demolire e un tempo per costruire.4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,un tempo per gemere e un tempo per ballare.5 Un tempo per gettare…
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Adolescenti e social
Adolescenti e social: la vetrinizzazione sociale. I social network sono il luogo della vetrinizzazione sociale, il luogo che tutti noi e specialmente i nostri giovani viviamo in una modalità “disincarnata”. Questa modalità di approcciarsi al vivere una multidimensionalità non corporea può portare alla sperimentazione di diversi Sé con la possibilità di non incorrere in rischi eccessivi fino ad arrivare ad una integrazione della personalità, ad una maturazione cognitiva, emotiva e comportamentale. Esiste contemporaneamente il rischio che chi vive continuamente una dimensione virtuale possa sviluppare una forma interiorizzata di identità molteplici e fluide, cosa che potrebbe portare al rischio di dissociazioni e derealizzazioni, ma anche alla possibilità di perdere l’esame di…
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Coltivare le differenze:contro ogni violenza
Coltivare le differenze: contro ogni violenza Coltivare le differenze: questa affermazione parte dalla consapevolezza che già provando a eliminare le differenze che rendono unico e irripetibile l’individuo, così da uniformare l’uno alla massa si sta già perpetrando violenza. L’individuo è colui che è indiviso che riesce a essere se stesso e rimanere ciò che è in tutte le situazioni che si trova ad affrontare nella sua vita, ma questo essere un unicuum non vuol dire non saper percepire la necessità di costruire una noità che parta dalla necessità d’integrare le differenze che caleidoscopicamente compongono il mondo, in un meltin pot che sia espressione di ogni scheggia del creato. Da sempre…
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Autismo: la fortezza vuota e il silenzio assordante
Autismo: la fortezza vuota e il silenzio assordante. Quando nel 1911 venne usato per la prima volta il termine autismo per identificare una sorta di schizofrenia giovanile, un’oligofrenia che aveva come maggior difficoltà la sintonizzazione comunicativa, relazionale, emotiva con gli altri, venne messo in relazione questo comportamento con il sistema famigliare e in particolar modo con il comportamento che la madre poteva tenere con il bambino. Per un lungo periodo di tempo venne attribuita alle madri di persone con autismo il termine “madre frigorifero”, questo termine era usato per definire quelle madri che non erano in grado di rispecchiare l’emozioni del proprio figlio e per questo veniva imputata a loro…
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La relazione:il luogo del due
La relazione è il luogo che ogni essere vivente è destinato a vivere anche magari con grande fatica. Molte volte ci troviamo a dover vivere a cavallo di una linea sottile che divide tutto ciò di cui facciamo esperienza e che un niente, ci porta da un lato o dall’altro delle sponde di un’esperienza che prende il nome di vita. La pienezza o la mancanza, la ricchezza o la miseria, il sentire che apparteniamo a qualcuno e nel medesimo momento sentire che qualcuno appartiene alla nostra vita e la rende migliore è qualcosa di unico e profondamente ristrutturante per la nostra capacità di entrare in relazione con gli altri. Capire…
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Disturbi condotta alimentare: quando il controllo è fuori controllo.
Disturbi della condotta alimentare: in quest’anno di covid sono aumentati del 30 per cento, in termini numerici si attestano a più di 230 mila casi in più dell’ anno prima, con un’ incidenza maggiore sulla popolazione maschile di 4 volte. L’adolescenza impone un riassestamento delle proprie identificazioni precedenti, in questa stagione della vita si ristruttura il rapporto con gli altri significativi. Nell’infanzia il Soggetto è tendenzialmente l’oggetto complementare specialmente della madre, per questo potremmo dire che non ha una sua determinazione, ma proprio in adolescenza è necessario che si determini una differenziazione e identificazione che portino ad uno svincolo necessario perchè si possa parlare di autonomia intesa in termini di…
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I.A.D. Quando internet diventa dipendenza.
I.A.D. quando internet diventa dipendenza: Come per ogni innovazione tecnologica, dopo gli iniziali entusiasmi giustificati dalle enormi potenzialità dei media digitali, sempre più specialisti si sono e si stanno interrogando sui rischi psicopatologici legati all’uso, ma soprattutto all’abuso della rete. La dipendenza da internet è stata nominata per la prima volta dallo psichiatra americano Ivan Goldberg nel 1995, quando coniò la definizione Internet Addiction Disorder (IAD) e fece circolare in rete i criteri diagnostici per la dipendenza dalla rete prendendo spunto dal DSM IV. L’Internet Addiction Disorder divenne un fenomeno di dipendenza noto nel 1996 quando Kimberly Young dell’università di Pittsburg, pubblicò la ricerca “Internet Addiction. The emergence of new…
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La comunicazione assertiva
A partire dagli anni sessanta la psicologia ha cominciato a studiare con grande attenzione la comunicazione umana specialmente con la scuola di Palo Alto. Diversi studi hanno evidenziato come a volte le persone nel comunicare tendono a porsi su due spettri opposti: abbiamo così da un lato una persona che comunica in maniera aggressiva e dall’altro lato abbiamo persone che accettano e subiscono questo tipo di comunicazione in maniera passiva la comunicazione umana infatti può essere aggressiva, passiva, vittimistica e assertiva. Intendiamo con comunicazione aggressiva un modo di comunicare con cui si cerca di dominare e schiacciare l’altra persona; non è raro che questo tipo di interazione avvenga tra persone…